Mestre, manifestazione pro-piscina solo per donne
Organizzata per contrastare l’iniziativa di Forza Nuova, che una settimana fa aveva protestato ma che stavolta non si è presentata

MESTRE. Un centinaio di persone hanno partecipato questa mattina al presidio in favore dell'accesso limitato, alle sole donne, davanti alla piscina Comunale della Bissuola. Un'iniziativa organizzata da varie associazione per contrastare l'annunciata manifestazione di Forza Nuova. Ma il partito di estrema destra, contrario a questa iniziativa, ieri non si è presentato, al contrario di una settimana fa.

L'apertura limitata, alle sole donne, la domenica mattina dalle 9 alle 10, è un'iniziativa voluta da chi gestisce la piscina e dal Comune per consentire anche alle donne, di fede musulmana, di poter usufruire della struttura. Infatti molte di loro non si recano in piscina per non farsi vedere con il corpo scoperto da altri uomini come prevede la loro cultura. Ieri presenti, oltre ad appartenenti a varie associazioni, anche numerosi singoli cittadini.

Sul posto, a presidiare la zona, anche una ventina di uomini delle forze dell'ordine. Domenica scorsa, infatti, c'erano stati momenti di tensione quando gli appartenenti di FN avevano cercato di occupare la piscina. Da sottolineare che tra loro non c'era nessun mestrino.

SOLODONNE

(Ed. VENEZIA)
Ancora un presidio, ma questa volta "amico". Ieri mattina, all'ingresso della piscina Bissuola, le partecipanti all'iniziativa del nuoto per sole donne erano attese, ancora una volta, da una folla di manifestanti. Questa volta però si trattava di più di cento persone riunite al parco per sostenerle e di un enorme striscione che parlava chiaro: "Via i fascisti dalla città. Giù le mani dalle donne".
      Dei militanti di Forza Nuova neanche l'ombra, e la tensione annunciata nei giorni scorsi per il loro presunto ritorno al parco Albanese, si è risolta in una bolla di sapone e in una festa di 90 minuti, giusto il tempo che il Comune, con Uisp e Polisportiva "Nuoto Bissuola", ha deciso di riservare alle sole donne, per tre domeniche, con l'obiettivo di far incontrare persone di nazionalità, religione e cultura diversa. «Non sono tornati perché sono stati respinti dalla parte migliore della nostra città. Questo parco e questa piscina devono essere territorio di tutti e nessuno può venire qui a schierarsi contro la nostra libertà» gridava al megafono Vittoria Scarpa, militante di "Razzismo Stop", presente insieme ai ragazzi di Rivolta, Morion, Emergency, Libera e Coordinamento studenti medi. Con loro anche un gruppo di cittadine, l'ex assessora Mara Rumiz e i ragazzi di Sel tra i quali il coordinatore Federico Camporese, che già la settimana scorsa aveva sfidato i militanti di Forza Nuova. Per Dajana del gruppo Emergency «senza questa iniziativa alcune donne non potrebbero andare in piscina, e noi non possiamo giudicare le loro scelte religiose».
      Dentro, a nuotare, c'erano di nuovo 60 donne e una trentina di bambini. Le musulmane erano poco più della metà. «Oggi ho fatto un chilometro a nuoto contro il fascismo» dice Elisabetta Turcato, arrivata da Mirano per sostenere l'iniziativa. «Parlare di un'iniziativa per donne musulmane è pericoloso, perché alimenta gli elementi di razzismo presenti in molte persone» commenta Gabriela Camozzi del Centrodonna che, insieme all'assessore Tiziana Agostini, ha deciso di passare la mattina con i manifestanti.
      In spogliatoio alcune partecipanti hanno raccolto numerose firme per chiedere di non interrompere il progetto nei mesi estivi, soddisfatte anche della mezz'ora di acquagym offerta dalla polisportiva. «Siamo pronti a garantirla gratuitamente anche ai prossimi gruppi» precisa il presidente della Bissuola Nuoto, Ugo Di Mauro, che sta valutando la possibilità di far ripartire il nuoto Solodonne a settembre: «È un'iniziativa lodevole però non voglio che le partecipanti si sentano ghettizzate. Se diamo un'opportunità a loro dovremo darla a tutti. Non voglio farne una questione politica, noi siamo un'associazione sportiva e l'unica cosa che vogliamo è vedere gente in acqua. Se altri gruppi ci chiederanno la piscina per un'iniziativa simile la daremo perché più gente viene, nel rispetto delle nostre regole, più siamo felici».